Percorsi D'Arte sul Territorio...
I percorsi d’arte sono iniziati nel 2003 quando persone legate al territorio come artisti, hanno voluto donare una loro opera alla terra di Giotto e del Beato Angelico. I colori, le forme della natura, le genti, i luoghi, le storie, la Storia sono stati i soggetti che li hanno permeati ed ispirati. I temi scelti per realizzare le opere di quest’anno sono:
- “ IL MARRONE”, LA MONTAGNA, LA SUA GENTE
- “LA TERRA DEL BEATO ANGELICO”
- “ IL LUOGO DELL’INCONTRO, AL PONTE DI CIMABUE
- “ OMAGGIO A GIOTTO” (continuazione della tradizione)
Nel 2005, si è costituita l’Associazione artistico culturale “ dalle Terre di Giotto e dell’Angelico” che fa affidamento ad oltre 100 iscritti tra artisti e simpatizzanti.
Quest’anno con la collaborazione e il Patrocinio del Comune di Vicchio la MAZE accoglierà la presentazione del progetto “ Percorsi d’Arte nel territorio” dell’Associazione artistico culturale “Dalle terre di Giotto e dell’Angelico”. Saranno esposte le opere finite e sarà una delle più grandi esposizioni realizzate negli ultimi anni che metteranno in risalto la complessità e la difficoltà che gli artisti hanno dovuto affrontare. In un secondo momento le opere andranno ad arricchire il “Museo all’aperto” delle quaranta opere già presenti lungo i muri, le strade di tutto il territorio (murales, grandi quadri, sculture, bassorilievi).
Le opere che sono un dono alla collettività nascono da un attento studio scaturito dalla realizzazione di bozzetti tuttora esposti alla casa di Giotto.
Sono stati inaugurati il 3 giugno, presso la Casa di Giotto a Vespignano, i Percorsi d’arte 2007, quest’anno dedicati al territorio delle frazioni.
I bozzetti, che rimarranno in mostra per tutta l’estate alla Casa di Giotto, visitabile di domenica in orario 10-12 e 15-18, andranno ad abbellire case e cabine telefoniche, Enel situate nella campagna.
Durante la stessa giornata si è tenuta “Da Sole a Sole”, manifestazione organizzata dall’ associazione culturale “Dalle terre di Giotto e del Beato Angelico” che ha visto artisti all’opera nella Casa di Giotto per un’ intera giornata.
LO SGUARDO D'ARTISTA SUL PASSATO, PRESENTE E FUTURO DI VICCHIO
Il nuovo progetto che l’Associazione “Dalle terre di Giotto e dell’Angelico“ intende proporre, ha come scopo la realizzazione di alcune opere che andranno ad ampliare i Percorsi d’Arte del Comune di Vicchio già esistenti dal 1999.
Le opere da realizzare dovranno “raccontare” Vicchio e il suo territorio, cercando di porre l’attenzione non solo sull’ambiente naturale, ma anche sulle vicende storiche, attraverso il ricordo dei suoi personaggi illustri, la riscoperta di tutte quelle tradizioni e attività lavorative, culturali e ricreative, che si sono trasformate nel tempo fino ai nostri giorni e che hanno caratterizzato da sempre la vita del paese.
Gli artisti che aderiranno al progetto potranno prendere spunto dal nostro territorio e da tutto ciò che esso suscita in lui, cercando di proporre anche delle idee per la sua salvaguardia.
Un tema caro all’Associazione, che l’artista può elaborare, è inoltre quello culturale, umanistico e psicologico legato all’apertura e all’integrazione di idee, costumi ed etnie non proprie, convinti che la creazione di un sistema di relazioni, basato sulla solidarietà e l’accoglienza, sia senza dubbio un arricchimento per Vicchio e i suoi abitanti.
Per un approfondimento dei temi sopra trattati, consigliamo gli artisti alla visione delle schede allegate.
Cenni storici su Vicchio e alcuni suoi personaggi I primi insediamenti risalgono al tempo degli etruschi, come risulta dal ritrovamento di una necropoli in località Poggio Colla. Intorno all’anno mille nel territorio vi erano castelli e pievi rurali. Dominava la zona la famiglia dei conti Guidi, con i castelli di Rupecanina, Rostolena, Ampinana e Torricella. · 1267 – Giotto di Bondone nasce sul Colle di Vespignano, vicino a Vicchio.
- 1295 – la Repubblica Fiorentina decide di costruire un nuovo ponte sulla Sieve, l’attuale Ponte a Vicchio, che fu distrutto nel settembre 1944 dalle truppe tedesche in ritirata e ricostruito successivamente con notevoli varianti.
- 1308 – Nasce il castello di Vicchio sulla direttrice del nuovo ponte appena costruito. Il castello aveva pianta esagonale, con grosse mura e due porte turrite: Porta di levante e Porta Fiorentina.
- 1337 – Muore Giotto.
- 1387 – Nei pressi del Castello di Vicchio in località Moriano, nasce Guido Tosini, che diverrà poi il Beato Angelico.
- 1559 -1571- In questi anni Benvenuto Cellini abita a Vicchio. La sua casa è oggi un laboratorio orafo
- 1529 – 30 – Assedio di Firenze. Vicchio si schiera con la Repubblica e Borgo San Lorenzo con i papalini. Filippo Parenti difende il castello contro il Principe d’Oranges. Il 15 gennaio arrivano 6.000 spagnoli e Parenti prudentemente si ritira nella rocca di Marradi. · 1798 – Clemente Susini modella in cera il Cristo morto che si trova all’interno dell’oratorio di S. Filippo Neri. Durante il dominio francese il popolo di Vicchio diede prova di coraggio opponendosi ad una guarnigione di Napoleone che voleva fondere la statua per farne delle candele.
- 1830 – Viene costruita la Pieve di San Giovanni Battista in Vicchio.
- 1883 – Nasce a Firenze, ma è di origini mugellane, il pittore Ferruccio Rontini, verrà poi ad abitare a Vicchio.
- 1884 – Nasce il pittore Giovanni Malesci. Diverrà allievo di Giovanni Fattori.
- 1901 – Fu realizzato il monumento a Giotto. Tra i promotori Giosuè Carducci, ospite nella Villa Billi di Pilarciano.
- 1904 – Nasce il pittore Rutilio Muti, che sarà allievo del pittore Ferruccio Rontini. · In quegli anni un artista di Borgo S. Lorenzo, Galileo Chini, lavorava ad alcuni decori nella Pieve di Vicchio e nel 1909 dipinge gli interni dell’oratorio San Filippo Neri. Questi ultimi dipinti andranno distrutti dal terremoto nel ’19.
- 1918 – Durante il primo conflitto mondiale Armando Gori, nativo di Gattaia frazione di Vicchio, Comandante di una motosilurante della Marina Militare, la notte del 10 giugno si trovava in perlustrazione nelle acque dalmate. Risulta che egli diede prova di coraggio e abilità marinaresca, portando a termine un attacco ad una corrazzata nemica e riuscendo a sottrarsi anche al fuoco di un cacciatorpediniere. Vicchio lo ricorda con un monumento al lago di Montelleri.
- 1919 – Terremoto del 29 Giugno. Si registrarono scosse tra il 10° e l’11° grado della scala Mercalli che causarono molti danni a Vicchio e circa 90 vittime. I luoghi più colpiti furono Pilarciano, Pesciola, Mirandola, Padule, Rupecanina, Casole e Rostolena.
- 1920 – Nasce un altro allievo del maestro Rontini, il pittore Armeno Mattioli che si è trasferito in Grecia dopo la guerra.
- 1925 – Nasce Giulio, figlio di Ferruccio Rontini, che seguirà il padre nell’avventura dell’arte con il nome di Giulio da Vicchio.
- 1939 – 45 – Con il passaggio della 2° guerra mondiale e quindi l’inizio della Resistenza, a Vicchio e nei suoi dintorni si scrissero pagine drammatiche. Si ricordano l’eccidio di Padulivo, dove per mano nazista nel luglio del ’44 vennero fucilati 15 civili, e le vittime del Campo di Marte in Firenze fucilate nel marzo del ’44 (4 cittadini di Vicchio e un sardo rifugiatosi in casa di uno di loro). Nel ricordo di questi tragici eventi è stata consegnata al paese, nel 2003, dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, la medaglia d’argento al merito civile con la motivazione che Vicchio “piccolo centro di montagna, durante l’ultimo conflitto mondiale, ospitò i primi nuclei di resistenza armata e partecipò attivamente alla lotta di liberazione, pagando un notevole tributo di vite umane e di danni materiali”. Il 25 Aprile 2008 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha consegnato al paese la medaglia d’oro al valor civile per la stessa motivazione.
- 1944 – Le truppe tedesche fanno saltare le antiche porte del castello: rimane soltanto parte delle mura e la torre del Cerchiai.
- 1945 – Il 6 Marzo è il giorno della liberazione di Vicchio dalle truppe nazifasciste.
- 1954 – Il parroco Don Lorenzo Milani arriva a Barbiana. Vi rimarrà fino alla sua morte il 26 giugno del 1967. Le sue spoglie riposano nel piccolo cimitero di Barbiana.
- 1960 – Il terremoto ancora una volta scuote le terre di Vicchio.
- 1972 – Inaugurazione del lago di Montelleri.
- 1981 – Avviene il gemellaggio fra il comune di Vicchio e quello di Tolmin (Slovenia).
Il lavoro : vecchi e nuovi mestieri In questo allegato abbiamo voluto elencare alcuni di quei mestieri che hanno caratterizzato la vita del nostro paese.
Tra i mestieri maschili che sono quasi scomparsi si possono menzionare, l’arrotino, il maniscalco, l’ombrellaio, il cestaio, il ciabattino, il tappezziere, il materassaio, il pesciaiolo di fiume, il norcino e tanti altri.
Alcuni lavori svolti in passato erano anche molto faticosi come il segantino, lo spaccasassi, il renaiolo ed il carbonaio e questi, non a caso, sono del tutto scomparsi.. Fra i mestieri femminili “in via di estinzione” c’è quello della sarta e della ricamatrice, mentre non esiste praticamente più quello della levatrice.
Ci sono poi alcuni mestieri, presenti ancora oggi, ma che hanno subito non poche trasformazioni come il fabbro, il pizzicagnolo, il merciaio, il macellaio, il vinaio, il muratore, il fornaio, il falegname, il postino e l’ortolano.
Uno spazio importante nella vita lavorativa e nell’economia del territorio di Vicchio è sempre stato occupato dalla figura del contadino.
In passato il contadino, insieme alla sua famiglia, svolgeva tutta una serie di mansioni nei campi, nelle aie ed all’interno della propria colonica, che andavano dall’aratura, alla semina, alla vendemmia alla battitura, per citare i più comuni, ma che riguardavano anche l’allevamento e la cura degli animali.
Le donne contribuivano al lavoro degli uomini occupandosi, non solo della casa e dei bambini, ma anche aiutandoli nei campi, occupandosi della cura degli animali da cortile e provvedendo a tutte quelle necessità della famiglia che, come fare il bucato, era un’operazione piuttosto lunga e faticosa.
Il lavoro del contadino, che esiste ancora oggi, ha tuttavia subito delle enormi trasformazioni, soprattutto grazie all’aiuto delle tecnologie moderne.
Un gran numero di aziende agricole sono oggi presenti sul territorio di Vicchio ed esse si occupano sostanzialmente delle stesse cose di un tempo, ma si sono evolute, indirizzandosi in certi casi verso colture specializzate, oppure verso l’allevamento di un determinato tipo di animali.
Molte di queste aziende hanno inoltre investito parte delle loro risorse nel turismo, riconvertendo alcuni immobili da affittare ai turisti, per integrare il loro reddito agricolo.
Oggi una fetta consistente della popolazione di Vicchio si sposta, per motivi di lavoro o di studio, nei paesi limitrofi oppure in città dove le opportunità sono maggiori.
Questo fenomeno del pendolarismo vede la nascita intorno agli anni ’60 quando gli abitanti iniziarono a spostarsi alla ricerca di posti di lavoro nelle aziende della città.
Se nel dopoguerra infatti la popolazione nel comune di Vicchio era superiore ai 10.000 abitanti, molti dei quali abitavano nelle frazioni, si è avuto pian piano un decremento della popolazione che ha ricominciato ad aumentare solo in questi ultimi anni: oggi si contano circa 8.200 abitanti.
Tradizioni religiose e popolari In paese ci sono alcune feste tradizionali, con mercati e intrattenimenti musicali, che fanno riferimento ad altrettante ricorrenze religiose.
Si festeggiano per esempio San Giovanni Battista patrono di Vicchio; la Domenica delle Palme, con la tradizionale festa dei fichi; ed in maggio viene celebrata la festa di primavera, con l’allestimento di un mercato di fiori in piazza Giotto; nelle frazioni, nei giorni di ricorrenza, vengono celebrati i Santi a cui sono state dedicate le piccole chiesette di campagna.
Un tempo venivano benedetti i campi e si costruivano i tabernacoli che ancora oggi si trovano lungo le strade. In passato si benedivano anche le stalle e veniva affissa l’immagine di San Antonio Abate protettore degli animali. Durante il mese di maggio, ancora oggi, per le campagne di Vicchio i tipici Maggiaioli vanno di casa in casa a cantar le canzoni popolari del “Canta Maggio”.
Ma la più importante fra le feste popolari è certamente la Fiera Calda che si svolge ogni anno, ormai da secoli, l’ultima settimana di agosto, con allestimenti di mostre mercato e con spettacoli musicali e che è sicuramente un appuntamento importante per il commercio e per il divertimento di tutti.
Il punto focale della Fiera Calda è la fiera del bestiame che si svolge da sempre l’ultimo mercoledì del mese di agosto e che oggi è di rilievo interregionale.
Da alcuni anni a quelle tradizionali si sono aggiunte alcune feste che stanno riscuotendo un certo successo: in ottobre si celebra la festa delle castagne, che è diventata un appuntamento per i tanti coltivatori di castagne con un commercio sempre più in espansione, ed a fine giugno Etnica, una festa a carattere prevalentemente musicale.
Dai primi anni del secolo scorso a Vicchio esiste la banda del paese (ora chiamata “Vicchio Folk Band”) che ogni anno festeggia la Santa Cecilia protettrice dei musicanti ed è presente sul territorio in occasione di ricorrenze e serate musicali.
Il mercato settimanale viene fatto il giovedì mattina, non più in centro come una volta, quando veniva allestito in piazza Giotto, ma in in piazza 6 Marzo, una zona in prossimità del centro.
Sport, passatempi e punti di aggregazione
Sul nostro territorio esistono diverse associazioni culturali che offrono i propri locali come punto di ritrovo, di confronto o solo per divertimento, magari solo per una partita a carte o per una serata danzante con musica dal vivo.
In paese ci sono anche diverse associazioni sportive che si occupano di altrettante discipline come il calcio, il pattinaggio, la pallavolo, il podismo, il ciclismo, e da qualche anno anche una squadra di arcieri si esibisce nel tiro con l’arco.
Un passatempo ormai scomparso in Vicchio è invece il tiro con la rulla che veniva svolto nei pressi del paese.
Nel piccolo ma grazioso teatro Giotto, da anni vengono fatte proiezioni e da qualche anno, in modo regolare, vengono portate in scena rappresentazioni teatrali con ottimi risultati di critica e pubblico.
Purtroppo rimangono solo nella memoria dei vicchiesi i simpatici veglioni di carnevale con musica dal vivo. Il nostro paese ha anche tradizioni musicali oltre che pittoriche.
Vanno ricordati a tal proposito la banda e tutti quei complessi che nel passato e fino a oggi hanno animato le serate a Vicchio.